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Storia delle bomboniere

Questo prezioso simbolo, ideale per un importante evento da festeggiare, affonda le sue radici nella Francia del '700, la quale chiamava la bomboniera con il termine francese di bombonnière: pare che a dare origine a questo oggetto fu un evento nuziale svoltosi proprio nella Francia di quegli anni. Difatti, in questa nazione si era soliti regalare agli sposi una piccola scatoletta contenente dei bonbon, ossia, delle piccole golosità che oggigiorno si riconoscono nei confetti.

Le bomboniere, inoltre, furono molto apprezzate anche presso la corte del Re Sole, giacché solitamente erano realizzate con materiali pregiati come l'oro, la madreperla o l'avorio. Nel 1792 un famoso scrittore tedesco ha regalato un cofanetto di bonbon alla donna che poi sarebbe diventata sua moglie. Invece, nell'800, Napoleone rimase così colpito da questo oggetto prezioso, tanto da decidere di farne un vero e proprio dono come segno di riconoscenza.

Ad ogni modo la bomboniera, prima di conoscere una diffusione nel '700 in Francia, era considerata semplicemente come una scatola portafortuna. Tornando indietro nel tempo e, più precisamente, all'Italia del 1400, scopriamo che già esisteva un'usanza, tra gli sposi e le famiglie degli stessi, di offrire in dono dei cofanetti pieni di confetti. Invece, nell'Inghilterra del 1500, esistevano le Sweetmeat box, delle scatoline di buon augurio contenenti dei confetti. Anche la Regina Elisabetta e le sue dame ricevettero questa scatoletta di confetti.

Gli esempi più belli di questi capolavori dell'artigianato sono custoditi presso il Museo nazionale delle ceramiche di Faenza, al Museo delle porcellane a Doccia e, infine, presso il Museo Internazionale delle ceramiche di Nove.